lunedì 30 ottobre 2017

L'EQUIPAGGIAMENTO DEL DETECTIVE (PARTE II)






by Andrea Frighi

Ecco ulteriori strumenti che non possono mancare nel corredo di un investigatore.

1. MACCHINA FOTOGRAFICA E VIDEOCAMERA
La fotocamera sta al detective come il fucile al cacciatore: a mio modo di vedere non può esistere l’uno senza l’altra.
Parlando di macchina fotografica si apre un mondo a parte. Dedicheremo alla FOTOGRAFIA gli articoli più importanti del blog, per oggi vi basti sapere che la fotocamera per un detective è di vitale importanza.

Non mi considero un fotografo professionista ma l’esperienza ottenuta in tanti anni di “strada” ha accresciuto il mio interesse per la materia in maniera esponenziale e ho acquisito col tempo nozioni sempre più specifiche in merito alle tecniche fotografiche, al funzionamento delle attrezzature e alla loro composizione.
Un bravo detective deve conoscere quanto meno le nozioni base di fotografia studiando a lungo sui libri o frequentando corsi specifici, assimilando anche problematiche tecniche. Quando addestro un nuovo collaboratore non mancano lunghe trattazioni sulla fotografia, insisto sempre sull’importanza che la stessa riveste all’interno del nostro settore e di conseguenza sulla necessità di farsi una cultura (e anche pratica!) sull’argomento: ho conosciuto leve che inizialmente non sapevano maneggiare una macchina fotografica diventare esperti fotografi e appassionarsi così tanto alla materia da mettersi a scrivere blog sull’argomento.

Ma quale camera deve avere a disposizione un detective? Il discorso è molto complicato e la domanda è simile a quella che tutti i novelli della fotografia si pongono: qual è la macchina fotografica migliore in circolazione?
Così come i maestri di fotografia rispondono che non esiste una fotocamera migliore, allo stesso modo replico che non esiste una macchina fotografica costruita ad hoc per un detective.
I fattori da tenere in considerazione sono molteplici e verranno illustrati esaustivamente negli articoli dedicati alla fotografia.

Qui vi basti sapere che le fotocamere vengono classificate in:
·         COMPATTE:
fotocamere dal peso e dalle dimensioni ridotte, acquistate soprattutto da chi non possiede nozioni in ambito fotografico. Queste macchine sono facili da usare ed eseguono tutto in maniera automatica, soltanto le più avanzate consentono di agire manualmente sui parametri. Sono dotate di obiettivo non intercambiabile: solitamente uno zoom ad escursione limitata ma esistono anche eccezioni con focale fissa. Montano sensori ridotti e possiedono scarsa velocità di scatto ed immagazzinamento immagini. I costi variano da meno di 100 Euro ai 350-400 Euro per le più evolute.

·         BRIDGE:
costituiscono una via di mezzo tra le compatte e le reflex e dispongono solitamente di un obiettivo zoom ad ampia escursione. In commercio esistono fotocamere che raggiungono una focale di 70x (in parole povere l’immagine viene ingrandita di 70 volte). Hanno una buona velocità di scatto e spesso dispongono di una raffica efficace. I prezzi variano dai 200 Euro ai 600 Euro per le più evolute

·         MIRRORLESS:
categoria di fotocamere venuta alla ribalta soltanto da pochi anni. Si differenziano dalle Reflex per l’assenza dello specchio nel mirino. Si tratta di fotocamere dall’obiettivo intercambiabile (esistono comunque alcune eccezioni) e dalla qualità d’immagine che varia dal buono all’ottimo. Possono essere utilizzate anche in ambito professionale, ma a differenza di queste sono meno pesanti e meno ingombranti. Possiedono una buona velocità di scatto e di messa a fuoco. Rispetto alle reflex queste fotocamere presentano limiti nel seguire soggetti in movimento. Una caratteristica importante è che grazie al loro corpo sottile possono montare quasi tutti gli obiettivi per le fotocamere Reflex e quelli a telemetro, permettendo la messa a fuoco manuale. I prezzi variano dai 200 Euro ai 2.000 Euro per quelle più costose.

·         REFLEX:
sono le regine di tutte le fotocamere, da quelle amatoriali a quelle professionali. La loro unicità risiede nel mirino: lo specchio reflex posto dietro all’obiettivo permette di vedere con precisione e immediatezza quello che è inquadrato, il tutto con qualsiasi obiettivo o ottica. La velocità operativa è elevata e la messa a fuoco è tra le più efficienti in commercio. I sensori sono di qualità superiore rispetto agli altri modelli di fotocamere e permettono di scattare buone fotografie anche in scarse condizioni di luce. Tutte le reflex permettono di intervenire sui comandi in maniera completamente autonoma e manuale, persino sulla messa a fuoco.
I costi variano dai 350 Euro sino ad arrivare ai 7.000-8.000 Euro per quelle professionali.

Se non avete esperienza di fotografia alcuni concetti potranno risultare oscuri ma vi chiarirò le idee quando ne parleremo in maniera approfondita nella sezione dedicata. Allora sarete guidati passo-passo alla conoscenza delle nozioni necessarie a un detective per imparare a fotografare, il tutto utilizzando un linguaggio semplice, preciso e ricco di aneddoti.
Un investigatore che possa ritenersi tale deve dotarsi di almeno due tipi di macchina fotografica. Una reflex (anche amatoriale) non deve mancare ma è bene essere provvisti anche di una bridge (ideale grazie all’ampia escursione focale), di solito sconsiglio l’uso della compatta a causa dell’impossibilità di intervenire manualmente sui comandi.

Io stesso adopero sempre due fotocamere, distinguendone l’uso a seconda del periodo della giornata: una bridge durante il giorno e una reflex per immortalare scene al buio (oltre a una videocamera di riserva e un visore notturno per immortalare scene al buio totale). Questo discorso fa già comprendere quanto sia fondamentale il concetto di “luce” in fotografia ma come detto chiariremo tutto a tempo debito.
Una volta acquistato il vostro modello preferito abituatevi ad utilizzarlo a lungo in modo da sfruttarne tutte le caratteristiche. E’ inutile acquistare molte camere e non saperne utilizzare nemmeno una. Consiglio sempre ai miei collaboratori di concentrarsi su una macchina fotografica e diventare maestri con quel singolo modello: rimarrete sorpresi da quante cose riuscirete a fare con la vostra camera una volta che avrete imparato a conoscerla. In fondo tutti noi sappiamo guidare meglio la “nostra” automobile e dobbiamo abituarci qualche secondo (chi più chi meno!) prima di prendere totale confidenza guidando l’autovettura di un amico.

E’ necessario tenere il proprio apparecchio in buono stato perciò appena disponete di un momento di pausa pulite l’obiettivo, il corpo macchina, il vano batteria e quello della scheda di memoria. Maneggiate la vostra camera con cura, evitando strattoni e scongiurando il pericolo di colpi violenti che potrebbero danneggiarla. Uno dei miei primi capi consigliava sempre di trattare la macchina fotografica come la propria donna: con amore e soprattutto prendendosi cura di lei.

La videocamera è meno utilizzata dal detective rispetto a una macchina fotografica. E’ vero che un filmato rende maggiormente l’idea di quello che accade rispetto ad una fotografia ma è altrettanto vero che la condizione dei tribunali italiani è rimasta quella del medio-evo e la maggior parte di essi non dispone di un lettore DVD o di un lettore di chiavette USB per visionare i video. Il giudice solitamente non vuole perdere tempo a osservare filmati, preferisce le fotografie, più immediate e più veloci da esaminare.

Un filmato ben girato è comunque preferibile quando si vuole fornire l’idea di movimento: se un dipendente si mette in malattia dichiarando di essersi lussato una spalla e viene notato in una palestra mentre sta svolgendo sollevamento pesi, un filmato sarà più convincente di una fotografia proprio perché fornirà quell’idea di movimento più difficile (ma non impossibile) da mostrare attraverso uno scatto fotografico. L’investigatore poche volte si serve del filmato e di solito lo fa per accontentare il Cliente, il quale rimane meglio impressionato da un video. Anche in questo caso in seguito estrapolerà le foto servendosi di programmi particolari.
2. OBIETTIVI E OTTICHE
E’ risaputo che per ottenere buone fotografie non è sufficiente possedere una macchina fotografica di qualità. Anzi la resa migliore viene fornita proprio dall’obiettivo, elemento fondamentale di una fotocamera.
L’obiettivo è lo strumento attraverso il quale la luce “illumina” il sensore presente all’interno del corpo macchina ed è ciò che consente di ottenere scatti di una certa qualità.

Non è il caso in questa sede di elencare le peculiarità dei diversi tipi di obiettivi in circolazione, basti sapere che un investigatore deve essere provvisto di varie ottiche per le più disparate necessità. Teleobiettivi per immortalare scene a lunga distanza, obiettivi grandangolo per riprendere eventi in aree ristrette, obiettivi macro per fotografare su una scena del crimine (capita raramente ma è consigliabile essere organizzati almeno sulle pratiche di base). E’ vero che gli obiettivi zoom ormai hanno sostituito in toto quelli a focale fissa (sto parlando del nostro mestiere, presso i fotografi professionisti ottiche a focale fissa sono ancora ampiamente in uso) ma è bene essere preparati a qualsiasi evenienza, nel caso lo zoom venisse danneggiato.
3. NAVIGATORE SATELLITARE
In epoca moderna il navigatore satellitare è diventato uno strumento indispensabile per il detective professionista.
Ormai l’investigatore si ritrova ad agire in aree che gli sono totalmente sconosciute, in piccoli paesi di provincia e in regioni diverse rispetto a quella dove abitualmente dimora.
Il navigatore satellitare permette di raggiungere queste zone in maniera veloce senza perdere tempo a consultare mappe o cartine stradali.

Capita spesso che durante un pedinamento compiuto contemporaneamente da due operatori a bordo di due macchine diverse, uno dei due perda contatto con il sorvegliato per i più svariati motivi: l’investigatore rimasto indietro, una volta ragguagliato sulla nuova posizione del pedinato, si servirà del navigatore satellitare per raggiungere il collega evitando che lo stesso si dilunghi in complicate spiegazioni sul tragitto da percorrere. In realtà è bene che i due detective rimangano in contatto telefonico per tutta la durata del pedinamento ma di questo parleremo nell’apposita sezione.

Il navigatore inoltre è utile quando l’investigatore riesce ad ipotizzare la meta del sorvegliato durante un pedinamento. In un’indagine è bene non formarsi alcuna previsione perché la difficoltà di questo mestiere è proprio l’imprevedibilità di quello che accade, non potete mai sapere cosa ha in testa il vostro sorvegliato e tantomeno quale sarà la sua destinazione. Ci sono però situazioni in cui la meta del vostro uomo risulta estremamente prevedibile: in questi casi impostare sul navigatore l’indirizzo a voi noto aumenterà le possibilità di riprendere il contatto visivo qualora il vostro pedinato dovesse sfuggirvi.

La tecnologia con il navigatore ha fornito un valido aiuto al detective, attenzione però a non abusare di questo dispositivo. Un bravo investigatore deve sviluppare il senso dell’orientamento altrimenti non potrebbe definirsi tale, per cui è bene imprimersi nella mente percorsi e strade. Di solito prima di cominciare un servizio il detective, come gli animali predatori, perlustra la zona in modo da prendere una certa confidenza con l’area interessata, sentendosi quasi come “a casa”. Ma di questo parleremo più approfonditamente negli articoli sui sopralluoghi.
4. ULTIME RACCOMANDAZIONI
Prima di cominciare qualsiasi servizio esterno è bene tenere a mente alcune raccomandazioni universali.
Portate sempre con voi la carta d’identità e la patente: è impensabile che un detective venga fermato dalle forze dell’ordine e non abbia con sé i documenti, inoltre può capitare di alloggiare accidentalmente in alberghi o motel e un contrassegno di riconoscimento è indispensabile.

Portate con voi anche il passaporto che deve essere sempre pronto all’uso: se scaduto rinnovatelo immediatamente anche se non avete in programma una vacanza fuori dalla Comunità Europea. Non si può mai sapere dove vi condurrà il lavoro, da un momento all’altro la fedelissima cliente potrebbe affidarvi l’incarico di pedinare il coniuge in partenza per un viaggio “lavorativo” in un paese straniero. Persino durante un servizio di pedinamento è importante avere con sé il passaporto in quanto il vostro sorvegliato potrebbe da un momento all’altro decidere di lasciare la Comunità Europea, specialmente durante le indagini su casi di affidamento figli.

Acquistate il tagliando delle autostrade svizzere e applicatelo sul parabrezza della vostra auto: non sono rari i servizi in cui dovrete raggiungere la Confederazione Elvetica.
Come già accennato, ricordatevi di fare il pieno di carburante per evitare di rimanere a secco durante un pedinamento.

Ricordate di tenere sempre soldi contanti nel portafoglio e di portare con voi le carte di credito o i bancomat perché ogni investigazione è una continua scommessa e non si sa mai quello che potrebbe accadere.

Mi trovavo in una nota località di mare per un servizio di infedeltà coniugale. Prima della partenza avevo dimenticato di mettere in valigia il mio abito classico, convinto di frequentare esclusivamente spiagge o discoteche sul lungomare.
Invece una sera il mio sorvegliato si recò in un casinò insieme all’amante. Vestito com’ero non potevo entrare, dovetti perciò recarmi nell’unico negozio aperto a quell’ora per acquistare un abito adatto. Sborsai una cifra spropositata per un abito di lusso con il quale potei accedere al casinò. Inutile dire che conservo ancora quell’abito e lo sfodero nelle migliori occasioni.
All’interno della casa da gioco immortalai l’infedeltà del mio pedinato che scambiava continuamente effusioni con la sua amante. Quella sera l’uomo vinse anche una cifra considerevole alla roulette, io persi altri 100 euro.



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