by Andrea Frighi
Ecco ulteriori strumenti che non possono mancare nel corredo di un investigatore.
Ecco ulteriori strumenti che non possono mancare nel corredo di un investigatore.
1. MACCHINA
FOTOGRAFICA E VIDEOCAMERA
La fotocamera sta al detective come il
fucile al cacciatore: a mio modo di vedere non può esistere l’uno senza l’altra.
Parlando
di macchina fotografica si apre un mondo a parte. Dedicheremo alla FOTOGRAFIA
gli articoli più importanti del blog, per oggi vi basti sapere che la
fotocamera per un detective è di vitale importanza.
Non mi considero un fotografo
professionista ma l’esperienza ottenuta in tanti anni di “strada” ha
accresciuto il mio interesse per la materia in maniera esponenziale e ho
acquisito col tempo nozioni sempre più specifiche in merito alle tecniche
fotografiche, al funzionamento delle attrezzature e alla loro composizione.
Un
bravo detective deve conoscere quanto meno le nozioni base di fotografia
studiando a lungo sui libri o frequentando corsi specifici, assimilando anche
problematiche tecniche. Quando addestro un
nuovo collaboratore non mancano lunghe trattazioni sulla fotografia, insisto
sempre sull’importanza che la stessa riveste all’interno del nostro settore e
di conseguenza sulla necessità di farsi una cultura (e anche pratica!)
sull’argomento: ho conosciuto leve che inizialmente non sapevano maneggiare una
macchina fotografica diventare esperti fotografi e appassionarsi così tanto
alla materia da mettersi a scrivere blog sull’argomento.
Ma
quale camera deve avere a disposizione un detective? Il discorso è molto complicato e la domanda è
simile a quella che tutti i novelli della fotografia si pongono: qual è la
macchina fotografica migliore in circolazione?
Così come i maestri di fotografia rispondono che non esiste una fotocamera migliore, allo stesso modo replico che non esiste una macchina fotografica costruita ad hoc per un detective.
I fattori da tenere in considerazione sono molteplici e verranno illustrati esaustivamente negli articoli dedicati alla fotografia.
Così come i maestri di fotografia rispondono che non esiste una fotocamera migliore, allo stesso modo replico che non esiste una macchina fotografica costruita ad hoc per un detective.
I fattori da tenere in considerazione sono molteplici e verranno illustrati esaustivamente negli articoli dedicati alla fotografia.
Qui vi basti sapere che le fotocamere
vengono classificate in:
·
COMPATTE:
fotocamere
dal peso e dalle dimensioni ridotte, acquistate soprattutto da chi non possiede
nozioni in ambito fotografico. Queste macchine sono facili da usare ed
eseguono tutto in maniera automatica, soltanto le più avanzate consentono
di agire manualmente sui parametri. Sono dotate di obiettivo non
intercambiabile: solitamente uno zoom ad escursione limitata ma esistono anche
eccezioni con focale fissa. Montano sensori ridotti e possiedono scarsa
velocità di scatto ed immagazzinamento immagini. I costi variano da meno di 100
Euro ai 350-400 Euro per le più evolute.
·
BRIDGE:
costituiscono una via di mezzo tra le
compatte e le reflex e dispongono solitamente di un obiettivo zoom ad
ampia escursione. In commercio esistono fotocamere che raggiungono una
focale di 70x (in parole povere l’immagine viene ingrandita di 70 volte). Hanno
una buona velocità di scatto e spesso dispongono di una raffica efficace. I
prezzi variano dai 200 Euro ai 600 Euro per le più evolute
·
MIRRORLESS:
categoria
di fotocamere venuta alla ribalta soltanto da pochi anni. Si
differenziano dalle Reflex per l’assenza dello specchio nel mirino. Si
tratta di fotocamere dall’obiettivo intercambiabile (esistono comunque alcune
eccezioni) e dalla qualità d’immagine che varia dal buono all’ottimo.
Possono essere utilizzate anche in ambito professionale, ma a differenza di
queste sono meno pesanti e meno ingombranti. Possiedono una buona velocità di
scatto e di messa a fuoco. Rispetto alle reflex queste fotocamere presentano
limiti nel seguire soggetti in movimento. Una caratteristica importante è che
grazie al loro corpo sottile possono montare quasi tutti gli obiettivi per le
fotocamere Reflex e quelli a telemetro, permettendo la messa a fuoco manuale. I
prezzi variano dai 200 Euro ai 2.000 Euro per quelle più costose.
·
REFLEX:
sono
le regine di tutte le fotocamere,
da quelle amatoriali a quelle professionali. La loro unicità risiede
nel mirino: lo specchio reflex posto dietro all’obiettivo permette di
vedere con precisione e immediatezza quello che è inquadrato, il tutto con
qualsiasi obiettivo o ottica. La velocità operativa è elevata e la messa a
fuoco è tra le più efficienti in commercio. I sensori sono di qualità superiore
rispetto agli altri modelli di fotocamere e permettono di scattare buone
fotografie anche in scarse condizioni di luce. Tutte le reflex permettono di
intervenire sui comandi in maniera completamente autonoma e manuale, persino
sulla messa a fuoco.
I costi variano dai 350 Euro sino ad arrivare ai 7.000-8.000 Euro per quelle professionali.
I costi variano dai 350 Euro sino ad arrivare ai 7.000-8.000 Euro per quelle professionali.
Se non avete esperienza di fotografia
alcuni concetti potranno risultare oscuri ma vi chiarirò le idee quando ne
parleremo in maniera approfondita nella sezione dedicata. Allora sarete guidati
passo-passo alla conoscenza delle nozioni necessarie a un detective per
imparare a fotografare, il tutto utilizzando un linguaggio semplice, preciso e
ricco di aneddoti.
Un
investigatore che possa ritenersi tale deve dotarsi di almeno due tipi di
macchina fotografica. Una reflex (anche amatoriale) non deve
mancare ma è bene essere provvisti anche di una bridge (ideale grazie all’ampia
escursione focale), di solito sconsiglio l’uso della compatta a causa
dell’impossibilità di intervenire manualmente sui comandi.
Io stesso adopero sempre due fotocamere,
distinguendone l’uso a seconda del periodo della giornata: una bridge durante
il giorno e una reflex per immortalare scene al buio (oltre a una videocamera
di riserva e un visore notturno per immortalare scene al buio totale). Questo
discorso fa già comprendere quanto sia fondamentale il concetto di “luce” in
fotografia ma come detto chiariremo tutto a tempo debito.
Una
volta acquistato il vostro modello preferito abituatevi ad utilizzarlo a lungo
in modo da sfruttarne tutte le caratteristiche. E’ inutile acquistare molte camere e non saperne
utilizzare nemmeno una. Consiglio sempre ai miei collaboratori di concentrarsi
su una macchina fotografica e diventare maestri con quel singolo modello:
rimarrete sorpresi da quante cose riuscirete a fare con la vostra camera una
volta che avrete imparato a conoscerla. In fondo tutti noi sappiamo guidare
meglio la “nostra” automobile e dobbiamo abituarci qualche secondo (chi più chi
meno!) prima di prendere totale confidenza guidando l’autovettura di un amico.
E’
necessario tenere il proprio apparecchio in buono stato perciò appena disponete
di un momento di pausa pulite l’obiettivo, il corpo macchina, il vano batteria
e quello della scheda di memoria.
Maneggiate la vostra camera con cura, evitando strattoni e scongiurando il
pericolo di colpi violenti che potrebbero danneggiarla. Uno dei miei primi capi
consigliava sempre di trattare la macchina fotografica come la propria donna:
con amore e soprattutto prendendosi cura di lei.
La videocamera è
meno utilizzata dal detective rispetto a una macchina fotografica. E’ vero che
un filmato rende maggiormente l’idea di quello che accade rispetto ad una
fotografia ma è altrettanto vero che la condizione dei tribunali italiani è
rimasta quella del medio-evo e la maggior parte di essi non dispone di un
lettore DVD o di un lettore di chiavette USB per visionare i video. Il giudice
solitamente non vuole perdere tempo a osservare filmati, preferisce le
fotografie, più immediate e più veloci da esaminare.
Un
filmato ben girato è comunque preferibile quando si vuole fornire l’idea di
movimento: se un dipendente si mette in malattia
dichiarando di essersi lussato una spalla e viene notato in una palestra mentre
sta svolgendo sollevamento pesi, un filmato sarà più convincente di una
fotografia proprio perché fornirà quell’idea di movimento più difficile (ma non
impossibile) da mostrare attraverso uno scatto fotografico. L’investigatore
poche volte si serve del filmato e di solito lo fa per accontentare il Cliente,
il quale rimane meglio impressionato da un video. Anche in questo caso in
seguito estrapolerà le foto servendosi di programmi particolari.
2. OBIETTIVI E
OTTICHE
E’
risaputo che per ottenere buone fotografie non è sufficiente possedere una
macchina fotografica di qualità. Anzi la resa migliore viene fornita
proprio dall’obiettivo, elemento fondamentale di una fotocamera.
L’obiettivo è lo strumento attraverso il quale la luce “illumina” il sensore presente all’interno del corpo macchina ed è ciò che consente di ottenere scatti di una certa qualità.
L’obiettivo è lo strumento attraverso il quale la luce “illumina” il sensore presente all’interno del corpo macchina ed è ciò che consente di ottenere scatti di una certa qualità.
Non
è il caso in questa sede di elencare le peculiarità dei diversi tipi di
obiettivi in circolazione, basti sapere che un investigatore deve
essere provvisto di varie ottiche per le più disparate necessità. Teleobiettivi
per immortalare scene a lunga distanza, obiettivi grandangolo per riprendere
eventi in aree ristrette, obiettivi macro per fotografare su una scena del
crimine (capita raramente ma è consigliabile essere organizzati almeno sulle
pratiche di base). E’ vero che gli obiettivi zoom ormai hanno sostituito in
toto quelli a focale fissa (sto parlando del nostro mestiere, presso i
fotografi professionisti ottiche a focale fissa sono ancora ampiamente in uso)
ma è bene essere preparati a qualsiasi evenienza, nel caso lo zoom venisse
danneggiato.
3. NAVIGATORE
SATELLITARE
In
epoca moderna il navigatore satellitare è diventato uno strumento
indispensabile per il detective professionista.
Ormai l’investigatore si ritrova ad agire in aree che gli sono totalmente sconosciute, in piccoli paesi di provincia e in regioni diverse rispetto a quella dove abitualmente dimora.
Il navigatore satellitare permette di raggiungere queste zone in maniera veloce senza perdere tempo a consultare mappe o cartine stradali.
Ormai l’investigatore si ritrova ad agire in aree che gli sono totalmente sconosciute, in piccoli paesi di provincia e in regioni diverse rispetto a quella dove abitualmente dimora.
Il navigatore satellitare permette di raggiungere queste zone in maniera veloce senza perdere tempo a consultare mappe o cartine stradali.
Capita
spesso che durante un pedinamento compiuto contemporaneamente da due operatori a
bordo di due macchine diverse, uno dei due perda contatto con il sorvegliato
per i più svariati motivi: l’investigatore rimasto indietro, una volta
ragguagliato sulla nuova posizione del pedinato, si servirà del navigatore
satellitare per raggiungere il collega evitando che lo stesso si dilunghi in
complicate spiegazioni sul tragitto da percorrere. In realtà è bene che i due
detective rimangano in contatto telefonico per tutta la durata del pedinamento
ma di questo parleremo nell’apposita sezione.
Il
navigatore inoltre è utile quando l’investigatore riesce ad ipotizzare la meta
del sorvegliato durante un pedinamento.
In un’indagine è bene non formarsi alcuna previsione perché la difficoltà di
questo mestiere è proprio l’imprevedibilità di quello che accade, non potete
mai sapere cosa ha in testa il vostro sorvegliato e tantomeno quale sarà la sua
destinazione. Ci sono però situazioni in cui la meta del vostro uomo risulta
estremamente prevedibile: in questi casi impostare sul navigatore l’indirizzo a
voi noto aumenterà le possibilità di riprendere il contatto visivo qualora il
vostro pedinato dovesse sfuggirvi.
La
tecnologia con il navigatore ha fornito un valido aiuto al detective,
attenzione però a non abusare di questo dispositivo. Un bravo investigatore deve sviluppare il senso
dell’orientamento altrimenti non potrebbe definirsi tale, per cui è bene
imprimersi nella mente percorsi e strade. Di solito prima di cominciare un
servizio il detective, come gli animali predatori, perlustra la zona in modo da
prendere una certa confidenza con l’area interessata, sentendosi quasi come “a
casa”. Ma di questo parleremo più approfonditamente negli articoli sui sopralluoghi.
4. ULTIME
RACCOMANDAZIONI
Prima di cominciare qualsiasi servizio
esterno è bene tenere a mente alcune raccomandazioni universali.
Portate
sempre con voi la carta d’identità e la patente: è impensabile che un detective venga fermato dalle
forze dell’ordine e non abbia con sé i documenti, inoltre può capitare di
alloggiare accidentalmente in alberghi o motel e un contrassegno di
riconoscimento è indispensabile.
Portate
con voi anche il passaporto che deve essere sempre pronto all’uso: se scaduto rinnovatelo immediatamente anche se non
avete in programma una vacanza fuori dalla Comunità Europea. Non si può mai
sapere dove vi condurrà il lavoro, da un momento all’altro la fedelissima
cliente potrebbe affidarvi l’incarico di pedinare il coniuge in partenza per un
viaggio “lavorativo” in un paese straniero. Persino durante un servizio di
pedinamento è importante avere con sé il passaporto in quanto il vostro
sorvegliato potrebbe da un momento all’altro decidere di lasciare la Comunità
Europea, specialmente durante le indagini su casi di affidamento figli.
Acquistate
il tagliando delle autostrade svizzere e
applicatelo sul parabrezza della vostra auto: non sono rari i servizi in cui
dovrete raggiungere la Confederazione Elvetica.
Come
già accennato, ricordatevi di fare il pieno di carburante per
evitare di rimanere a secco durante un pedinamento.
Ricordate
di tenere sempre soldi contanti nel portafoglio e di portare con voi le carte
di credito o i bancomat perché ogni investigazione
è una continua scommessa e non si sa mai quello che potrebbe accadere.
Mi trovavo in una nota località di mare per un
servizio di infedeltà coniugale. Prima della partenza avevo dimenticato di
mettere in valigia il mio abito classico, convinto di frequentare
esclusivamente spiagge o discoteche sul lungomare.
Invece una sera il mio sorvegliato si recò in un casinò insieme all’amante. Vestito com’ero non potevo entrare, dovetti perciò recarmi nell’unico negozio aperto a quell’ora per acquistare un abito adatto. Sborsai una cifra spropositata per un abito di lusso con il quale potei accedere al casinò. Inutile dire che conservo ancora quell’abito e lo sfodero nelle migliori occasioni.
All’interno della casa da gioco immortalai l’infedeltà del mio pedinato che scambiava continuamente effusioni con la sua amante. Quella sera l’uomo vinse anche una cifra considerevole alla roulette, io persi altri 100 euro.
Invece una sera il mio sorvegliato si recò in un casinò insieme all’amante. Vestito com’ero non potevo entrare, dovetti perciò recarmi nell’unico negozio aperto a quell’ora per acquistare un abito adatto. Sborsai una cifra spropositata per un abito di lusso con il quale potei accedere al casinò. Inutile dire che conservo ancora quell’abito e lo sfodero nelle migliori occasioni.
All’interno della casa da gioco immortalai l’infedeltà del mio pedinato che scambiava continuamente effusioni con la sua amante. Quella sera l’uomo vinse anche una cifra considerevole alla roulette, io persi altri 100 euro.
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