by Andrea Frighi
Il cliente vi ha contattato, vi ha affidato l’incarico e avete deciso che per portarlo a termine è necessaria una settimana di sorveglianza sul soggetto interessato. Prima di procedere all’appostamento e ad eventuali pedinamenti è doveroso svolgere i cosiddetti sopralluoghi sul posto.
Il cliente vi ha contattato, vi ha affidato l’incarico e avete deciso che per portarlo a termine è necessaria una settimana di sorveglianza sul soggetto interessato. Prima di procedere all’appostamento e ad eventuali pedinamenti è doveroso svolgere i cosiddetti sopralluoghi sul posto.
In realtà esistono due tipi di
sopralluogo e più precisamente:
· IL SOPRALLUOGO
PRELIMINARE: viene svolto precedentemente a un
servizio di pedinamento e serve ad organizzare al meglio il lavoro.
· IL SOPRALLUOGO
INFORMATIVO: volto a verificare lo stato dei
luoghi, l’effettiva esistenza di società o aziende presso determinati indirizzi
e ad acquisire informazioni sulla personalità e sulla vita di certi soggetti.
Riguardano per lo più indagini sulla serietà aziendale e sullo stile di vita di
una persona.
Dal
punto di vista operativo i due tipi di accertamenti sono abbastanza simili ma
il sopralluogo informativo, vista la mole di informazioni da conseguire,
risulta senza dubbio più complicato. Vediamoli nel dettaglio entrambi.
1. IL SOPRALLUOGO
PRELIMINARE
L’investigatore è assimilabile al
cacciatore in cerca della sua preda.
E’
essenziale che il detective conosca il territorio sul quale dovrà agire e per
farlo non c’è niente di meglio che recarsi sul posto.
Prima di cominciare qualsiasi operazione
esterna bisogna quindi far visita ai luoghi maggiormente interessati
dall’indagine.
Oltre a consentire al detective di
prendere confidenza con la zona (parlo di sensi unici, di segnali di stop,
delle strade più affollate, di quelle meno frequentate, della presenza di bar,
di scuole ecc.), il sopralluogo permetterà all’investigatore di aggiungere
ulteriori dettagli rispetto a quelli forniti dal cliente in sede di mandato
d’incarico.
Vediamo
insieme quello che si deve fare.
Recatevi presso il domicilio del
sorvegliato e constatate la tipologia dell’edificio. Si tratta di una villetta,
di un condominio, di una casa popolare?
Fatevi
un’idea della zona circostante, ciò vi permetterà di valutare il grado di
rischio dell’appostamento: di solito più la
zona è affollata e ricca di esercizi commerciali, minore è il rischio di essere
individuati; più pericolose invece le aree composte unicamente da abitazioni
private dove una persona ferma all’interno di un’automobile potrebbe destare
sospetti. Ma di questo parleremo negli articoli dedicati all’appostamento.
Calcolate
le possibilità di uscita del vostro uomo,
sia a piedi sia in auto. Potrebbe esserci un altro accesso sul retro della
casa, oppure può accadere che il passo carraio che conduce ai box sia ubicato
in una via diversa rispetto a quella del cancello pedonale. Nel frattempo
cercate di capire se l’automobile del vostro sorvegliato (la targa solitamente
viene fornita dal cliente in sede di colloquio preliminare) è parcheggiata nei
pressi della sua abitazione oppure se viene tenuta in box. E’ consigliabile,
ove possibile, ripetere questo tipo di osservazione di sera quando potete
presumere che il soggetto non si allontanerà più da casa, in questo modo se
noterete l’autovettura all’esterno potrete ipotizzare che il vostro sorvegliato
non disponga di un garage.
Assicuratevi
del numero di operatori necessari per coprire tutte le uscite dall’abitazione e
formatevi già un’idea dell’area in cui dovrete rimanere appostati, sia a piedi
sia in auto, calcolandone il livello di rischio. In questo modo potrete organizzare il lavoro
assegnando ad ogni operatore un determinato settore, anche in base al livello
di esperienza. Valutate inoltre la possibilità di rimanere appostati
all’interno di furgoni scongiurando l’eventualità che qualcuno vi noti.
Scattate
fotografie all’abitazione da diverse angolazioni prestando sempre attenzione a
non essere individuati, se il rischio è
troppo alto lasciate perdere e limitatevi a descrivere l’edificio con il vostro
registratore vocale. Essere scoperti durante i sopralluoghi preliminari
equivale alla morte dell’indagine quindi è inutile esporsi.
Se la situazione lo permette,
avvicinatevi al quadro citofonico e assicuratevi che sia segnato il nominativo
del sorvegliato in modo tale da essere abbastanza certi che dimori in loco. Se
non lo individuate sul quadro dei citofoni, provate a dare un’occhiata alle
caselle postali. Anche se non trovate niente non preoccupatevi più di tanto, di
solito il cliente non sbaglia nel fornirvi il domicilio del soggetto, per lo
meno quando è conosciuto, e capita spesso che le persone non inseriscano il
proprio nominativo sui citofoni della loro abitazione (del resto gli
investigatori, che solitamente sono molto attenti alla loro privacy, si
comportano allo stesso modo), questo anzi vi permette di comprendere il livello
di attenzione del vostro sorvegliato.
A
questo punto fate visita agli altri indirizzi indicati dal committente: si tratta solitamente dei posti frequentati
maggiormente dal vostro sorvegliato, quindi il luogo di lavoro, la casa dei
genitori o di altri parenti, bar o locali che il soggetto vede
abitualmente. Calcolate il tempo necessario per raggiungere ciascun
luogo oltre al tragitto che presumibilmente percorrerà il vostro indagato.
Questo vi permetterà di capire su che tipo di strade dovrete transitare (strade
molto trafficate, stradine di campagna, centri abitati), consentendovi di
accertare la difficoltà del pedinamento e le probabilità di essere “scoperti” o
di perdere contatto. Osservate le opportunità di parcheggio a ridosso di
ciascun edificio e scattate anche in questo caso fotografie alle strutture da
diverse angolazioni, ove possibile.
2. IL SOPRALLUOGO
INFORMATIVO
Questo
tipo di accertamento si differenzia dal sopralluogo preliminare perché oltre a
scattare fotografie alle strutture interessate e a conoscere la zona circostante bisogna assumere informazioni. Queste dipendono dall’indagine che vi troverete ad
affrontare. Spesso si consulta il detective al fine di verificare se presso un
indirizzo esista effettivamente una determinata società, cosa si trovi al posto
di quella eventualmente inesistente oppure di verificare
l’attendibilità di una certa persona (o azienda) monitorandone lo stile di vita
e le frequentazioni. Di solito queste indagini si mescolano: è chiaro che
per verificare la serietà di un’azienda bisogna indagare anche sulle persone
che la compongono.
A
differenza dell’altro tipo di accertamento, il sopralluogo informativo
esige l’ottenimento dell’informazione (quasi) a tutti i costi e
bisognerà andare a fondo senza fermarsi davanti alle difficoltà. In questo caso
verificare che una persona abiti realmente presso un indirizzo indicato su una
visura o scovato attraverso la consultazione delle banche dati è fondamentale.
Anche se il livello di rischio è alto bisogna osare, ingegnarsi per raggiungere
lo scopo prefissato.
Dovevo verificare se una persona risiedesse realmente
nel luogo in cui dichiarava la residenza. L’indagine sarebbe stata integrata
con informazioni assunte da altre fonti ma quel giorno il mio obiettivo,
all’apparenza semplice, era quello di esaminare il quadro dei citofoni,
accertarmi che fosse impresso il nominativo del mio indagato ed eventualmente
scattare una fotografia. Arrivai sul posto e notai che si trattava di una zona
in aperta campagna composta da cinque soli fabbricati i quali si trovavano a
parecchia distanza dalle altre abitazioni e soprattutto dal centro abitato.
Nessuno poteva “passare di lì per caso”. Se qualcuno mi avesse notato avrei
rischiato di compromettere l’indagine perciò quel giorno lasciai perdere e me
ne tornai a casa. Per giustificare la mia presenza sul posto tornai il giorno
successivo munito di volantini e vestito dimessamente. Sembravo un addetto al volantinaggio
e non avrei destato sospetti. Collocando i volantini all’interno di tutte le
(poche) caselle postali giunsi presso quella del mio indagato, fui in grado di
leggere il suo cognome sul citofono e di scattare la fotografia al quadro. Dal
momento che la mia copertura era riuscita alla perfezione ne approfittai per
effettuare comodamente altri scatti alla palazzina e a tutta la zona
circostante utilizzando la fotocamera che avevo nascosto nel borsello dove
tenevo i volantini.
Non
pensate che in questi casi sia sufficiente avvicinarsi al citofono, leggere il
nominativo, scattare eventualmente una foto, poi scappare via nel caso foste
notati. Se qualcuno si accorgesse della vostra presenza potrebbe
spargere la voce in pochi secondi. Il pericolo non è tanto che questi
avverta le forze dell’ordine ma che si confidi col vostro indagato,
compromettendo inevitabilmente l’indagine: immaginatevi di indagare su un
imprenditore abituato a commettere truffe. Se fosse informato del fatto che una
persona si aggirava furtivamente nei pressi della sua abitazione penserebbe
immediatamente a una sorveglianza (personaggi di questo tipo sono abituati),
ciò lo indurrebbe ad essere più cauto e ad aumentare notevolmente il livello di
vigilanza rendendo più difficile il vostro compito nel breve periodo.
Ma
vediamo come ci si comporta durante un sopralluogo informativo.
Qualunque
tipo di indagine vi troverete ad affrontare e qualsiasi luogo dovrete
visitare parcheggiate la vostra autovettura ad almeno un chilometro di
distanza, in particolare se intestata a voi, poi raggiungete la
destinazione a piedi: presso ciascun indirizzo dovrete ottenere informazioni
dalle persone perciò se l’intervista dovesse rivelarsi un disastro è necessario
salvare il salvabile ed è bene evitare che il “nemico” scorga la targa della
vostra auto, dalla quale è possibile risalire all’identità del proprietario e
alla sua residenza.
La
maggior parte delle volte dovrete verificare se una persona risieda realmente
all’indirizzo indicato e, sia in caso di risposta affermativa che
negativa, ottenere più informazioni possibili sul soggetto.
Giunti presso il domicilio del vostro
uomo scattate fotografie da diverse angolazioni e preparate con l’aiuto del
vostro registratore vocale una sommaria descrizione dell’edificio, prendete
nota del nome delle vie limitrofe e dello stato della zona circostante, tutte
informazioni che dovranno successivamente essere inserite nel report.
La descrizione dell’edificio dovrà
comprendere: la tipologia della struttura (ufficio, palazzina, condominio,
villetta, casa popolare ecc.), l’epoca cui risale (palazzina storica, anni ’50,
anni ’70 ecc.), il numero dei piani, il colore, lo stato di ristrutturazione e
l’ubicazione rispetto al centro città (zona centrale o periferica).
Fatevi infine un’idea dei possibili
accessi alla struttura.
Verificate
le autovetture nelle vicinanze e, se conosciuta, localizzate quella del vostro
uomo, cercando di osservare anche gli interni.
Spesso le persone abbandonano nell’abitacolo documenti privati, numeri di
cellulare, post-it recanti informazioni strettamente personali.
Dovevo
rintracciare un truffatore che si era reso irreperibile dopo aver estorto
migliaia di euro a un mio cliente. Quest’ultimo conosceva l’autovettura
utilizzata dal soggetto e l’indirizzo della villa dove l’uomo dimorava ai tempi
in cui aveva commesso la truffa. La targa del veicolo rimandava all’indirizzo
fornitomi dal cliente e un accertamento presso i registri di conservatoria
immobiliare mi confermò che l’uomo era ancora proprietario di un’abitazione
presso quel recapito. Mi
recai sul posto ma la casa risultava inabitata. Due cartelli “AFFITTASI” erano
applicati alla facciata dell’edificio. Chiesi
informazioni ai vicini ma senza successo. Cercai quindi un bar per avere
ulteriori notizie e mi accorsi che a pochi metri dall’ingresso del locale era
parcheggiata l’auto segnalatami dal cliente, di proprietà del truffatore.
Probabilmente l’uomo si era appena recato a far visita alla sua vecchia casa e
prima di ripartire si era fermato al caffè. Stavo già meditando di correre
verso la mia auto e predisporre un pedinamento di fortuna ma mi accorsi che non
avrei mai potuto fare in tempo, il mio sorvegliato sarebbe uscito dal bar di lì
a poco e sarebbe ripartito immediatamente. Così mi arrischiai a sbirciare
all’interno dell’abitacolo: notai due bollette per la fornitura di energia
elettrica posate nel vano porta oggetti. Esse erano intestate a una donna e
riportavano l’indirizzo della fornitura. Come avevo previsto, pochi secondi
dopo l’uomo uscì dal bar e io feci appena in tempo ad allontanarmi. Giorni dopo mi appostai all’indirizzo scovato sulle
bollette e scoprii che il truffatore si nascondeva lì insieme alla donna cui le
bollette erano intestate.
Avvicinatevi
ai quadri citofonici e alle caselle postali, verificate se è presente il
nominativo del vostro indagato e scattate una fotografia. A differenza
del sopralluogo preliminare in questo caso bisogna insistere. Se la
situazione è rischiosa andatevene, fatevi un giro ma tornate più tardi, oppure
ingegnatevi come spiegato nell’esempio di poco fa.
Un
appunto per quanto riguarda la fotografia: lo scatto non può
comprendere soltanto il quadro dei citofoni, è essenziale che la zona sia
riconoscibile e perfettamente distinguibile dalle altre. La fotografia del solo
quadro citofonico non vale come prova in sede giudiziaria. Bisogna dimostrare
che quel quadro appartiene a “quel” civico, di “quella” costruzione. Avrete già
scattato le foto raffiguranti l’edificio quindi il mio consiglio è quello di
effettuare uno scatto che raffiguri insieme il portone d’ingresso e il quadro
citofonico da una certa distanza in modo da rendere la porzione distinguibile,
successivamente potrete riprendere il solo quadro dei citofoni da utilizzare
come una sorta di “ingrandimento” della fotografia precedente. Presentando
tutto insieme risulterete inattaccabili in sede giudiziaria.
Cercate
di capire se la casella postale del vostro sorvegliato contiene qualcosa senza
ovviamente frugare fra la corrispondenza perché commettereste un reato. Se è stracolma di lettere o volantini pubblicitari
potrete dedurre che il vostro uomo sia in vacanza o che non abiti più in loco,
dallo stato dell’etichetta recante il suo nominativo potrete farvi un’idea
della lungimiranza del domicilio e via dicendo.
Un
appunto: fate attenzione ai cani. Sembra una cosa ridicola, ma vi
assicuro che quando vi trovate in zone composte per lo più da abitazioni
private non è raro che l’abbaiare della graziosa bestiola di guardia presso un
villino attiri l’attenzione di tutto il vicinato. In questi casi a maggior
ragione bisogna inventare una scusante che giustifichi la vostra presenza
poiché le possibilità di essere individuati aumentano notevolmente.
A
questo punto bisognerà ottenere le famigerate informazioni sul
soggetto indagato: se avete verificato che abita
realmente in loco occorre farsi un’idea sul suo stile di vita, se avete
appurato che non risiede presso l’indirizzo è necessario capire dove si sia
trasferito. In qualunque caso dovrete intervistare persone e acquisire le loro
confidenze.
Ma
di questo parleremo nel prossimo articolo.
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