by Andrea Frighi
Paradossalmente l’appostamento viene definito un atto “atipico” della Polizia Giudiziaria, intendendo per atipici quegli atti che non vengono espressamente disciplinati dal Codice di rito ma che non sono nemmeno vietati.
Paradossalmente l’appostamento viene definito un atto “atipico” della Polizia Giudiziaria, intendendo per atipici quegli atti che non vengono espressamente disciplinati dal Codice di rito ma che non sono nemmeno vietati.
Come
potete immaginare si tratta invece di un’attività “tipica” dell’investigatore
privato, per altro oggi disciplinata dal D.M.
269/2010.
Dopo
aver effettuato i sopralluoghi il detective avrà già un’idea di dove appostarsi
per attendere l’uscita del sorvegliato dall’abitazione o da qualsiasi altro
luogo (dipende da dove prende il via l’indagine).
Solitamente
questa disciplina viene indicata come la parte più noiosa del nostro mestiere e
meno importante rispetto a un pedinamento. In realtà un pedinamento ben riuscito dipenderà
il più delle volte dall’accortezza che avete avuto nell’appostarvi scegliendo
la posizione corretta: contrariamente a quanto si pensa il momento decisivo
di un pedinamento è proprio la partenza.
Per
eseguire un appostamento in maniera ottimale si devono rispettare tre regole
fondamentali. Più precisamente, la posizione
scelta per tenere sotto controllo l’uscita di un edificio deve soddisfare i
criteri delle tre seguenti domande:
·
RISCHIO DI ESSERE VISTO?
·
SONO IN UNA POSIZIONE OTTIMALE PER
VEDERE?
·
SONO COMODO PER COMINCIARE IL
PEDINAMENTO UNA VOLTA INDIVIDUATO IL MIO BERSAGLIO?
1. RISCHIO DI
ESSERE VISTO?
Come
illustrato negli articoli precedenti la prima necessità del detective è la
difesa: è inutile che vi sistemiate in un’area
dove è possibile tenere sotto controllo in tutta comodità l’uscita di
un’abitazione se poi il vostro uomo, appena fuori di casa, vi può individuare
facilmente. Evitate quindi di appostarvi sotto il portone di casa sua poiché,
una volta uscito, il sorvegliato potrebbe accorgersi della vostra presenza.
Fate
attenzione a non essere individuati dagli abitanti della zona e dai vicini di
casa del pedinato. Come già spiegato nella regola fondamentale del detective, questi potrebbero inficiare l’indagine spargendo la
voce o avvisando le Forze dell’Ordine. L’arrivo della polizia vi farebbe
perdere tempo prezioso e il vostro uomo potrebbe allontanarsi proprio mentre
discutete con gli agenti.
2. SONO IN UNA
POSIZIONE OTTIMALE PER VEDERE?
Il
secondo criterio è di facile comprensione: potete anche collocarvi a una certa
distanza per non essere notati dal sorvegliato o dai vicini, ma se non
riuscite a vederlo mentre si allontana tanto vale che non cominciate nemmeno il
servizio. Una posizione è pratica quando vi permette di controllare senza
troppe distrazioni il punto di osservazione, anche con l’ausilio di strumenti
elettronici come il binocolo o lo zoom della vostra fotocamera.
3. SONO COMODO
PER COMINCIARE IL PEDINAMENTO UNA VOLTA INDIVIDUATO IL MIO BERSAGLIO?
Infine,
per soddisfare il terzo criterio, dovete scegliere una zona idonea a
pedinare il vostro sorvegliato una volta individuato: è inutile essere
protetti e vedere bene se poi non potete seguirlo quando esce.
Per fare un esempio: se vi trovate
presso un incrocio con semaforo, appostarsi oltre la strada rispetto
all’abitazione del vostro uomo può essere utile dal punto di vista della
protezione (siete lontani) e da quello dell’osservazione (vedete bene) ma se
trovate il semaforo rosso appena cominciate il pedinamento tutto diventa
inutile.
Ricordate,
quando parcheggiate ai lati delle strade, di lasciare un po’ di spazio tra voi
e la vettura dietro in modo da essere in grado di effettuare una manovra veloce
per ripartire nel caso un’automobile vi parcheggi davanti.
Queste
sono le regole generali, ovviamente non sempre sarà possibile soddisfare tutti
i criteri e un bravo investigatore è in grado di sopperire all’eventualità che
questo accada.
MA COSA SI DEVE FARE DURANTE UN APPOSTAMENTO?
Cominciamo col dire che ne esistono tre modalità: in
auto, a piedi e all’interno di furgoni o autovetture furgonate.
Sussistono quindi più varianti ma la
regola che le accomuna tutte può essere riassunta in una sola parola:
CONCENTRAZIONE
Durante
un appostamento il pericolo maggiore è rappresentato dalla perdita di
concentrazione con conseguente calo di tensione e inevitabile distrazione.
Questa disciplina implica una resistenza
fisica e psichica non comune: come potete immaginare l’appostamento è
un’attività che mira a tenere sotto controllo un medesimo punto, che chiameremo
“punto di osservazione”, per un periodo di tempo più o meno lungo. Può trattarsi
di un portone, di un passo carraio, di un’autovettura (dipende dalle esigenze
del servizio), in ogni caso vi potrà capitare di rimanere fermi per oltre 10
ore ad osservare quel punto ed è facile che alla prima occasione possiate
distrarvi.
Molti
credono non ci sia nulla di male nel riposare la vista per qualche minuto dopo
che si è stati appostati per ore ma durante un servizio esterno il concetto di
tempo cambia radicalmente rispetto alla vita normale: per farla breve, in
un’indagine 60 secondi equivalgono sostanzialmente a un mese. Non
avete idea di quante cose possono accadere in quel breve intervallo.
Molti
collaboratori che si avvicinano per la prima volta a questo mestiere sono
scettici alla mia richiesta di fare veloce quando devono recarsi in un bar per
andare in bagno o acquistare una bottiglietta d’acqua. Sono convinti che sia
un’esagerazione, finché non si perdono accadimenti fondamentali per l’indagine.
La figlia di una mia Cliente era scappata da casa e
decidemmo di controllare un signore sospettato di conoscere il nascondiglio
della giovane. Durante i primi tre giorni di appostamento notammo che l’uomo si
allontanava dall’abitazione al mattino e tornava per l’ora di pranzo. Passava
due ore all’interno della sua dimora poi si allontanava nuovamente per fare
ritorno alle sei di pomeriggio. Durante questi viaggi si recava normalmente al
lavoro, della ragazza però non vi era traccia. Al quarto giorno, durante la
pausa pranzo, il mio collaboratore chiese il permesso di assentarsi per
acquistare qualcosa da mangiare. Gli dissi di fare veloce e ricordo ancora la
sua risposta: “Ma sì! Tanto fino alle due non si sposta mai”, così lo lasciai
andare. Dopo alcuni minuti una giovane donna citofonò al civico del mio
sorvegliato. Aveva più o meno l’età della fanciulla che stavo cercando. La vidi
gesticolare così alzai lo sguardo presso una delle finestre della villetta che
stavo monitorando. Qui riconobbi la figlia dei miei Clienti la quale conversava
dalla finestra con la ragazza appena arrivata. Riuscii ad effettuare ottimi
scatti nonostante la difficoltà del contro-luce. Dopo alcuni secondi la donna
che era giunta poco prima si allontanò e la ragazza che cercavo non si fece più
vedere alla finestra. La scena era durata meno di un minuto. Se il mio collaboratore
fosse stato solo non avrebbe avuto alcuna notizia da riportare ai miei Clienti.
Come
avrete capito nel nostro mestiere bastano pochi secondi per mandare a
monte settimane di lavoro.
Se
siete soli non dovete mai spostarvi per andare in bagno o per acquistare
qualcosa da mangiare. Per la prima necessità utilizzate una
bottiglietta vuota, in merito alla seconda portatevi il cibo da casa.
Anche quando siete in due (o più) è bene
procacciarsi tutto l’occorrente da casa, tuttavia in questo caso potrete
permettere al collega di soddisfare alcuni bisogni primari se proprio
necessario. Ovviamente il detective che si assenta dovrà essere velocissimo
nell’operazione e fare ritorno il prima possibile per supportare il compagno.
Nel
caso il vostro collega ritardi e qualora il sorvegliato si spostasse proprio in
quel lasso di tempo, dovrete partire da soli e abbandonare il compagno il quale
dovrà ingegnarsi per raggiungervi successivamente. Una situazione di questo
tipo può accadere incidentalmente ma alle volte sarà imposta da alcune
circostanze dell’indagine (anche se raramente).
Ricordo che eravamo in tre a pedinare un signore
accusato di furto aziendale: io, una mia collaboratrice anziana e un novellino
che affiancava la mia agente per fare esperienza. In quella particolare
situazione per esigenze di servizio ci ritrovammo a disporre di una sola auto,
quella dell’investigatrice, in un piccolo paese situato a molti chilometri di
distanza rispetto a dove avevamo iniziato l’indagine.
Il sorvegliato incontrò il ricettatore all’interno di un centro commerciale. Era necessario ottenere la targa del veicolo di quest’ultimo una volta che si fossero separati. Non potevo fidarmi del mio nuovo e inesperto collaboratore per una questione così importante così seguii io l’uomo dopo che si era accomiatato dal nostro pedinato. Rilevai la targa e lasciai la mia agente sola con il nuovo collaboratore a proseguire il pedinamento sul sorvegliato. Il servizio si concluse soltanto intorno a mezzanotte: passai tutta la giornata al centro commerciale e dormii su una panchina all’esterno dopo la chiusura finché la mia collaboratrice non passò a recuperarmi una volta terminato il servizio.
Il sorvegliato incontrò il ricettatore all’interno di un centro commerciale. Era necessario ottenere la targa del veicolo di quest’ultimo una volta che si fossero separati. Non potevo fidarmi del mio nuovo e inesperto collaboratore per una questione così importante così seguii io l’uomo dopo che si era accomiatato dal nostro pedinato. Rilevai la targa e lasciai la mia agente sola con il nuovo collaboratore a proseguire il pedinamento sul sorvegliato. Il servizio si concluse soltanto intorno a mezzanotte: passai tutta la giornata al centro commerciale e dormii su una panchina all’esterno dopo la chiusura finché la mia collaboratrice non passò a recuperarmi una volta terminato il servizio.
Per allenare la concentrazione durante i
vostri primi appostamenti è sufficiente eseguire l’esercizio che andrò a breve
a descrivere dopodiché con l’abitudine e l’esperienza sopporterete privazioni
con maggiore facilità.
Si
tratta di un trucco insegnatomi da un vecchio capo, io l’ho leggermente
modificato.
Contate per quanti secondi il
“bersaglio” (che sia un uomo a piedi, un veicolo o altro) entra e rimane nel
vostro campo di osservazione, dopodiché dividete per due: il risultato
rappresenta il tempo per il quale potete “distrarvi”.
Per esempio se avete 10 secondi di tempo
(la maggior parte delle volte il tempo sarà inferiore) per accorgervi se il
bersaglio si allontana dal punto di osservazione prima che scompaia dalla
vostra visuale significa che potete distrarvi soltanto per 5 secondi. Se vi
siete svagati per qualche attimo ricordatevi, una volta riacquistata la
concentrazione, di non esaminare soltanto il punto di osservazione ma anche la
zona circostante in modo tale da accorgervi con un rapido movimento
perlustrativo se il vostro “bersaglio” si sia mosso proprio durante quei
“pochi” secondi di distrazione.
Da
quanto detto è facile comprendere come dobbiate assolutamente evitare
di portare con voi libri da leggere oppure schiacciare pennichelle pomeridiane (a
meno che non siate in due, uno di voi è stravolto e il collega gentilmente vi
permette 10 minuti di “recupero forze”): la concentrazione deve essere
massima in ogni momento.
Quando conversate al telefono con un
compagno appostato in un’altra zona o quando vi scrivete tramite WhatsApp ricordate
di alzare lo sguardo dal cellulare in base al tempo calcolato con il trucco
precedente.
Si
conclude qui la prima parte dedicata all’appostamento. Non perdetevi altri
consigli nel prossimo articolo, dove si parlerà di memoria, mimetizzazione e
casualità riferiti all’appostamento stesso.
ottimi articoli, concordo in tutto e per i collaboratori/investigatori già "scafati", ogni tanto non nuoce rileggersi le basi anche solo per confrontare i punti di vista.
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