by Andrea Frighi
Tutti mi chiedono come sia possibile conversare con qualcuno e indurlo a fornire informazioni su un’altra persona, magari sua amica o conoscente. Le tecniche specifiche verranno trattate in una sezione appositamente dedicata, qui vi basti sapere che la maggior parte delle volte è necessario ideare una scusante che giustifichi la richiesta di informazioni.
Tutti mi chiedono come sia possibile conversare con qualcuno e indurlo a fornire informazioni su un’altra persona, magari sua amica o conoscente. Le tecniche specifiche verranno trattate in una sezione appositamente dedicata, qui vi basti sapere che la maggior parte delle volte è necessario ideare una scusante che giustifichi la richiesta di informazioni.
Dovrete
quindi apparire come una persona diversa da quella che siete e per la quale
avere notizie sul soggetto in questione sia quasi un fatto naturale. Bisogna
essere dei bravi attori e come per tutto il resto è sufficiente fare
esercizio. Vi assicuro che rimarrete sorpresi da quante persone
rilasciano informazioni confidenziali su altri soggetti senza nemmeno chiedersi
il motivo di certe domande, il tutto per il puro piacere di fare
conversazione.
Capite
ora la mia preoccupazione mostrata nell’articolo LA REGOLA FONDAMENTALE DEL DETECTIVE ? Quante più informazioni rilasciamo su noi
stessi più alto sarà il pericolo che queste vengano spifferate ad altri, anche
da persone apparentemente affidabili.
La
tecnica degli hacker sociali del resto è proprio questa: si presentano come persone a modo, ispirano fiducia
e inducono gli altri a fornire informazioni apparentemente banali su una
persona-bersaglio. Chi ha fornito questi dati nemmeno si accorge del danno che
sta procurando alla persona-bersaglio. Gli hacker si serviranno delle “banali”
informazioni ottenute, allo scopo di ispirare fiducia ad altri soggetti che
confideranno altre informazioni e così via sino a formarsi un quadro completo
della persona-bersaglio e agire contro di essa in qualsiasi modo.
La
tecnica di noi detective è la medesima anche se ovviamente utilizziamo le
notizie acquisite per scopi leciti e il più delle volte per fini di giustizia, senza mai spacciarci dichiaratamente per qualcun
altro.
Le informazioni che si possono ottenere
sul sorvegliato mediante un’intervista sono diverse e vengono elencate qui
sotto:
·
da quanto tempo il soggetto abita lì?
·
è solo o ha famiglia?
·
è in affitto o è il proprietario?
·
marca o modello di auto utilizzata
·
marca o modello di auto utilizzata dai
familiari
·
professione svolta
·
professione svolta dai familiari
·
tenore e stile di vita
·
animali domestici
·
vacanze
·
frequentazioni
·
vizi
·
aneddoti sulla vita privata
Nella
maggior parte dei casi non riuscirete a carpire tutta questa mole di dati ma
sappiate che è veramente possibile ricavarli tutti. Ottenere la
metà delle informazioni sopra elencate semplicemente conversando con la gente è
già un risultato eccellente.
Ma
a chi rivolgersi in questi casi?
La
prima cosa da fare è andare in cerca del custode. Qualora fosse presente andate a dialogare
direttamente con lui. Solitamente il portiere risiede nelle palazzine o nei
condomini caratterizzati dalla presenza di un vasto numero di inquilini.
Dopo
aver discusso con il custode bussate alla porta dei vicini di casa e
dialogate con essi.
Per
reperire ulteriori notizie andate a parlare con i gestori dei bar della
zona, con gli edicolanti, con il sacerdote della parrocchia e infine
con le forze dell’ordine (queste ultime molto restìe a collaborare, ma dietro
alla divisa c’è pur sempre un uomo e il successo dipenderà dalla vostra
abilità).
Se
ancora non avete raggiunto il vostro scopo conversate direttamente con
il sorvegliato. Quest’ultima opzione è da evitare nella maggior parte dei
casi: prendetela in considerazione come ultima pista, quando proprio non siete
riusciti ad ottenere la notizia desiderata e volete estorcere informazioni
proprio dal vostro indagato.
Quando
siete alla ricerca di informazioni da recepire colloquiando con le persone è
necessaria una scusante di approccio.
Creare fiducia e ottenere notizie utili alla vostra indagine dipenderà poi
dalla vostra abilità ma disporre di una motivazione valida per agganciare una
persona senza farla insospettire è fondamentale. Può andar bene qualsiasi cosa,
l’importante quando recitate è che voi ci crediate.
Utilizzo spesso la tattica dell’animale domestico
scappato da casa: busso alla porta degli appartamenti e con fare commiserevole
chiedo agli inquilini se per caso abbiano avvistato il mio gatto fuggito da
casa giorni prima. Per essere più attendibile creo a computer un foglio
informativo vero e proprio da presentare alla persona da intervistare e da
tenere sempre con me per qualsiasi evenienza. Il documento deve recare la
fotografia dell’animale (se non lo possedete, fotografatene uno selvatico), il
suo nome, il luogo di smarrimento, oltre ai vostri recapiti e una modesta
ricompensa a chi porta notizie utili. Inutile dirvi che qualsiasi dato
riportato sul foglio dev’essere completamente inventato vero?
Il
documento da mostrare sarà utile soltanto a dare credibilità alla fase di
“approccio” ma intanto avrete creato ad arte la motivazione che vi ha
spinto a conversare con l’intervistato. In seguito dovrete essere in grado
di conquistare la sua fiducia e ottenere
le informazioni che vi servono rimanendo sul piano
della conversazione amichevole, senza che l’altro si accorga di fornire notizie
utili all’indagine. Ma come già detto parleremo di tutto questo più avanti.
Se
l’obiettivo dell’indagine è un’azienda anziché una persona il discorso non
cambia. Verificate se la stessa esista effettivamente all’indirizzo
noto. Se non esiste allora cercate informazioni in merito alle sue sorti:
se sia stata trasferita e da quanto tempo, se sia fallita e da quanto tempo. Le
fonti sono sempre le stesse: gestori di negozi della zona, parroci, vicini.
Se
l’azienda si trova realmente sul posto allora entrate e verificate di persona,
inventando una scusante.
Un imprenditore doveva dei soldi a una mia Cliente e
si era reso irreperibile. Riuscii a scoprire che aveva intestato una nuova società
alla moglie. Mi presentai all’indirizzo della sede legale vestito di tutto
punto e finsi di essere alla ricerca di un lavoro. A un certo punto capii che
la persona con cui stavo conversando era proprio il mio sorvegliato. Finsi di
essere disperato e di avere difficoltà economiche così l’uomo mi prese in
simpatia. Anche lui non aveva soldi ed era costretto a fuggire dai creditori.
Facemmo amicizia e mi raccontò persino dei metodi che adottava per sfuggire ai
controlli. Seguitò a riferirmi di sua moglie e dei figli, dovetti sorbirmi
un’ora di dettagli riguardanti la storia della sua infanzia, ma tornai a casa
carico di notizie per la mia Cliente.
Le
informazioni che dovrete ottenere riguardano per lo più la storia aziendale e
la sua composizione: attività realmente svolta (spesso
differenzia da quanto dichiarato sulle visure camerali), lungimiranza sul
posto, esistenza di altre sedi, numero dei dipendenti, classe di fatturato,
migliori clienti, contatti dei responsabili e infine informazioni sulla vita privata
dei proprietari o degli amministratori.
Osservate
attentamente il contesto in cui la ditta è ubicata e riportate una descrizione
dettagliata degli interni degli uffici:
la metratura, l’arredamento, il materiale cui è composto, il numero delle
postazioni di lavoro. Il tutto può fornire un’idea della disponibilità
economica reale dei proprietari.
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