by Andrea Frighi
Eccoci arrivati agli articoli cruciali del blog. Come potete immaginare il pedinamento costituisce l’attività principale dell’investigatore privato.
Eccoci arrivati agli articoli cruciali del blog. Come potete immaginare il pedinamento costituisce l’attività principale dell’investigatore privato.
Innanzitutto
una premessa: il detective è assimilabile a qualsiasi altro normale cittadino e
deve sottostare a tutte le leggi cui è subordinato quest’ultimo (se non di
più), non gode quindi di particolari privilegi sulla strada, né a
piedi né a bordo della sua automobile.
La questione è particolarmente dibattuta
tra gli addetti ai lavori. Io stesso sono convinto che l’investigatore privato
dovrebbe disporre di alcune agevolazioni, quanto meno mentre svolge un
pedinamento a bordo di un’autovettura.
Esempi pratici: se il detective deve
pedinare un Taxi che viaggia nella corsia riservata sarà sottoposto a sanzione
se la zona è sorvegliata da telecamere; se deve eseguire un sorpasso azzardato
per non perdere contatto con il sorvegliato nessun addetto della Polizia Locale
gli negherà una multa se colto in flagranza; lo stesso discorso è valido per un
passaggio in presenza di semaforo rosso. Provate a spiegare al Cliente che vi
siete fatti sfuggire il sorvegliato perché non siete “passati col rosso”,
probabilmente vi riderà in faccia appellandovi a rammolliti.
Come
ho già spiegato, se l’investigatore è costretto a violare il codice
della strada significa che ha commesso degli errori in precedenza ma
alle volte è davvero inevitabile (anche se un bravo detective con l’esperienza
limita al massimo queste eventualità) ed è impossibile farlo capire agli agenti
della stradale. Ogni tanto se ne trova qualcuno condiscendente il quale, una
volta mostrato il tesserino di riconoscimento, chiude un occhio e vi lascia
proseguire ma il più delle volte sarete sottoposti a sanzione.
Tralasciamo
ora questioni giuridiche e lamentele di un giovane investigatore e occupiamoci
del pedinamento vero e proprio. Ne esistono tre modalità: in auto,
a piedi, in moto. Tutte le tipologie sono importanti e
saranno trattate nello specifico in articoli dedicati.
Pedinare
qualcuno significa in buona sostanza seguire un soggetto, osservare le sue
mosse e riportare i suoi spostamenti senza essere individuato (sia dal
pedinato, sia dalla gente attorno).
Gli
investigatori che si avvicinano per la prima volta a questo mestiere sono
terrorizzati dall’idea di essere scoperti dal proprio sorvegliato perciò sono
soliti mantenersi a una distanza considerevole e perdono quasi sempre
contatto. L’esperienza insegnerà a calibrare la tensione e a trovare il
giusto equilibrio tra la paura di essere individuati e il rischio di lasciarsi
sfuggire il soggetto.
Nessun
detective può vantare di non aver mai perso contatto con il proprio sorvegliato
e tanto meno di non essere mai stato “beccato” da quest’ultimo. Diffidate di
chi vi dice il contrario, si tratta sicuramente di un ciarlatano: l’esperienza
si fa con gli errori e nessuno nasce investigatore.
Come
accennato più volte la priorità del detective è la difesa per cui, per quanto
possa sembrare strano, in un pedinamento bisogna prediligere il “non
farsi vedere” piuttosto che il “seguire”: farete sempre in tempo a prendere
le misure al vostro sorvegliato dopo aver perso contatto, più difficile
ripetere il servizio se il vostro uomo si è accorto di essere seguito. “Bruciarsi”
è molto più grave che “perdere contatto”. Tenete sempre a mente questa
regola aurea e vedrete che sarete già un pezzo avanti nel diventare bravi
investigatori.
Premettiamo
che la difficoltà di un pedinamento dipende il più delle volte dalla persona
che avete di fronte. E’ come una partita a scacchi in cui il vostro
uomo non sa di dover giocare, è una sfida con il vostro sorvegliato e sarà il
livello di attenzione di quest’ultimo a stabilire la difficoltà del match.
Esistono persone così poco sveglie su cui potreste inciampare senza che si
accorgano di essere pedinate, al contrario ci sono persone così attente che
sarete costretti ad elaborare precise strategie per proseguire il pedinamento.
Seguivo una donna per conto
del marito. Ella era sospettata di tradimento. Tutte le volte che usciva per
incontrare l’amante fingeva di recarsi in metropolitana, percorreva le scale
mobili che conducevano ai tornelli d’ingresso, poi faceva dietro-front e
tornava in strada, il tutto per depistare eventuali detective.
Entrambe le tipologie esistono ma la
maggior parte delle volte vi troverete ad affrontare una persona mediamente
sveglia, non un dormiente, ma nemmeno l’esperto criminale.
Come
accennato nell’articolo sull’appostamento, la parte più difficile di un pedinamento è
la partenza e il più delle volte un tallonamento ben riuscito dipenderà
dall’accortezza che avete avuto nell’appostarvi nella posizione corretta.
Vediamo perché la partenza è così
rischiosa.
Innanzitutto il
vostro uomo presta la massima attenzione proprio nel momento in cui si
allontana dalla propria abitazione. Mettetevi nei suoi panni: il più delle
volte sa di essere nel “torto” (altrimenti un Cliente non avrebbe commissionato
il lavoro), sospetta di essere seguito oppure non vuole farsi vedere da
qualcuno di sua conoscenza, cosa fa? Appena esce di casa si guarda intorno. E’
il momento in cui il detective deve stare più attento: se seguirete i consigli
illustrati in questo articolo non avrete di che preoccuparvi e le probabilità
di essere immediatamente individuati saranno ridotte al minimo.
Sappiate che il vostro uomo manterrà
un’attenzione costante per i primi chilometri per poi rilassarsi
progressivamente man mano che si allontana dalle zone dove è conosciuto.
In
secondo luogo la partenza è importante perché da essa dipenderà una
buona parte del pedinamento successivo. Trovare un ostacolo alla partenza e
non riuscire a superarlo significa in sostanza dover rinunciare al pedinamento.
Nelle prime fasi della sorveglianza un detective non può ipotizzare (se non
raramente) dove si recherà il sorvegliato. Sarà possibile farlo (anche in
questo caso raramente) una volta che il pedinamento si trova in uno stadio
avanzato, ma all’inizio non perdere contatto è di vitale importanza.
Inoltre nelle fasi avanzate della sorveglianza, nonostante gli
ostacoli possano presentarsi in qualsiasi occasione, gli stessi saranno più
facilmente superabili poiché la concentrazione è al massimo livello,
a differenza che all’inizio quando ancora non siete entrati completamente
nell’ottica “pedinamento”. Un ostacolo all’inizio del percorso crea in generale
maggiori difficoltà.
Infine la
zona cui si opta per l’appostamento iniziale è solitamente di massima
“copertura” in quanto scelta per rimanere in attesa diverse ore, a
differenza dell’area ove il vostro uomo si è recato dopo un pedinamento la
quale è preferita abitualmente più libera da ostacoli in quanto non vi sarà la
necessità di rimanere nascosti a lungo e per giorni (se non in alcuni casi).
Passiamo
ora ad elencare le qualità che non devono mancare ad un buon pedinatore. Si tratta di caratteristiche generali che, anche se
non padroneggiate per natura, sono acquisibili con la pratica sul campo e l’esperienza.
GUIDA ESPERTA
E’
inutile che ci prendiamo in giro: un bravo investigatore deve saper
guidare.
Saper
guidare non significa possedere una guida fluida come la maggior parte di
quelli che io chiamo “finti guidatori” lascia intendere, non
significa nemmeno non cadere mai in distrazioni che possono portare a banali
tamponamenti: errori di distrazione possono capitare anche ai piloti esperti,
del resto Schumacher è uscito di pista diverse volte, e non è certo un
dilettante. Non date retta a ciò che vi dicono i “finti guidatori” cioè coloro
che utilizzano l’auto tre volte all’anno e pretendono di insegnarvi a guidare.
Saper
guidare significa essere consapevole di come si sta sulla strada, avere la
velocità mentale di comprendere una situazione ed affrontarla con estrema
padronanza del mezzo, il tutto (nel nostro caso) per migliorare la propria
condizione ai fini del pedinamento che si sta svolgendo.
Ci sono persone che hanno difficoltà a
guidare nelle grandi città o in territori mai frequentati prima. Sono coloro
che per tutta la vita hanno percorso in auto sempre il medesimo tragitto: casa
– lavoro, lavoro – casa. Quando si trovano in una zona sconosciuta
immediatamente si trasformano in neo-patentati, sembra che non abbiano mai
guidato prima.
Un
detective nel corso della propria esistenza sarà costretto a esplorare
qualsiasi tipo di territorio, incontrerà qualsiasi tipologia di strada, di
carreggiata, incrocerà qualsiasi prototipo di cartello stradale e in breve
tempo diventerà più esperto di chiunque altro sulla strada, ancora più di un taxista o di un camionista. A
differenza dei tassisti (che bazzicano più o meno nelle stesse zone) il
detective lavorerà nei paesi più impensabili e a differenza dei camionisti
dovrà superare difficoltà relative al pedinamento che nessun camionista si
troverà mai ad affrontare.
Il
detective sarà in grado di “fiutare” la presenza di una telecamera, di un
autovelox, di un posto di blocco della stradale pur non avendo mai frequentato
quel luogo. L’investigatore capirà in una manciata di secondi qual è il
momento giusto per superare un’autovettura, per effettuare un sorpasso sulla
destra senza creare fastidi agli altri veicoli, per transitare con un semaforo
rosso senza rischiare la propria incolumità. Sarà in grado di individuare qualsiasi
pertugio disponibile per avvicinarsi al proprio sorvegliato senza essere notato
se quest’ultimo ha cominciato a prendere un certo distacco.
In
poche parole il detective deve possedere una VISIONE D’INSIEME fuori
dal comune, caratteristica di cui parleremo la prossima settimana.
Le prime volte è assolutamente normale
possedere una visione d’insieme limitata sulla strada: l’inesperienza alla
guida, l’ansia creata dal pedinamento, strade mai percorse in precedenza, sono
tutti fattori che giocano contro la nuova recluta la quale con il tempo e con
la maturità sarà in grado di trasformare la paura in adrenalina positiva.
Tenete
conto che vi ritroverete a dover scattare fotografie e contemporaneamente
sorpassare veicoli, questi sono casi estremi e capitano sporadicamente ma un
bravo detective deve essere in grado di cavarsela all’occorrenza.
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