lunedì 30 ottobre 2017

L'AUTOVETTURA DEL DETECTIVE





by Andrea Frighi

L’immagine dello 007 che viaggia a bordo di un’auto sportiva, dai colori sgargianti, circondato da avvenenti bionde è molto lontana dalla realtà del detective.

L’autovettura dell’investigatore deve essere anonima, come l’abbigliamento del detective, ma nello stesso tempo disporre di un motore adeguato.
Evitate modelli appariscenti, come alcuni modelli di Bmw (la Z4 per fare un esempio), Audi (TT – R8) o Mercedes (nuova Classe A), e quelli troppo costosi come Ferrari o Maserati.

Acquistate mezzi che abbiano una cilindrata non inferiore a 1600 centimetri cubi (o prestazioni simili): è vero che capita raramente di eseguire pedinamenti su soggetti che viaggiano a bordo di auto sportive dal rendimento elevatissimo (e in quel caso difficilmente potrete cavarvela con un pedinamento, soprattutto in autostrada) tuttavia è bene premunirsi e dotarsi di un mezzo dalle prestazioni elevate in grado di competere con la maggior parte dei veicoli in circolazione. Viaggiare a bordo di una piccola utilitaria può essere utile durante i pedinamenti nei centri storici delle grandi città, ma diverrebbe complicato su strade extra-urbane. In questi casi il pedinamento si trasforma in un inseguimento e la maggior parte delle volte sarete costretti ad abbandonare la sorveglianza.

Altro elemento fondamentale è il colore. Sono preferibili colori sobri: blu petrolio, grigio scuro, grigio metallizzato, nero. Evitate tinture come il rosso, il bianco, il giallo, l’arancione, il blu elettrico e simili, qualsiasi modello utilizziate.

Nella scelta del vostro mezzo dedicate particolare cura alla velocità di ripresa: non è insolito per un investigatore dover modificare l’andatura nel corso del medesimo pedinamento perciò è preferibile essere muniti di un veicolo che possa raggiungere una velocità abbastanza elevata nel minor tempo possibile.
Capiterà spesso di oltrepassare i limiti di velocità oppure di compiere dei sorpassi azzardati per cui è bene dotarsi di una vettura che disponga di una buona tenuta di strada. In realtà se un detective si vede costretto a “violare” il codice della strada significa che in precedenza ha commesso alcuni sbagli, ma un bravo investigatore si vede anche da come è in grado di riscattare i propri errori. Purtroppo ad oggi il detective è assimilato a un normale cittadino e non gode di particolari privilegi sulla strada.

Preferite modelli che abbiano i vetri posteriori oscurati: rimanendo immobili sui sedili posteriori non sarete notati, nemmeno dalle persone poste frontalmente a voi, e sarete in grado di scattare fotografie senza essere visti. Scegliete un oscuramento adeguato, il vetro non dev’essere troppo scuro altrimenti non otterreste buone foto scattando attraverso i finestrini oscurati dovendo spingere al massimo le impostazioni della vostra fotocamera.
Evitate di oscurare i finestrini anteriori, per non incorrere in sanzioni.

Riassumo di seguito le caratteristiche su cui basare la scelta dell’autovettura:
·         Anonima, non eccessivamente appariscente. Scordatevi i modelli sportivi.
·         Buona resa del motore. Evitate veicoli di cilindrata inferiore a 1600 centimetri cubi.
·         Colori sobri. Consigliati il grigio, grigio metallizzato, blu, blu petrolio, nero.
·         Buona velocità di ripresa
·         Buona tenuta di strada
·         Preferibili i vetri posteriori oscurati

Proseguiamo la nostra disamina con alcuni consigli utili e accorgimenti necessari per migliorare le condizioni del vostro mezzo.
Innanzitutto ricordate che per un detective l’autovettura diviene quasi una seconda casa. In auto gli investigatori trascorrono intere giornate, anche insieme a colleghi, per cui la pulizia è d’obbligo. All’interno dell’abitacolo si consumano cibi e bevande, si prendono appunti su taccuini, si fuma, per cui è bene dare una ripulita al termine di ogni giornata di lavoro e portare il veicolo presso un autolavaggio una volta concluso l’intero servizio.

Lavate ogni giorno finestrini, parabrezza e lunotto posteriore: ciò è indispensabile al fine di effettuare buone fotografie ed evitare che l’obiettivo della macchina fotografica metta a fuoco la polvere cosparsa sul vetro che può essere fastidiosa anche se depositata in piccole quantità.

Seguivo un coniuge fedifrago per conto di una Cliente. L’uomo si era appartato in un motel insieme a una signora più anziana di lui. Fino a quel momento i due non si erano scambiati effusioni in pubblico e, nonostante il pernottamento in motel fosse una prova più che sufficiente a dimostrare la frequentazione “clandestina”, desideravo degli elementi in più. Al mattino successivo i due fecero una passeggiata in centro città ed entrarono in un negozio di antiquariato. Mi appostai attendendo l’uscita degli amanti e l’unica posizione da dove potevo scattare buone fotografie era attraverso uno dei finestrini laterali posteriori. Essi erano oscurati per cui non potevo essere notato, tuttavia erano rimasti impolverati dalla sera prima e non avevo avuto la possibilità di pulirli. All’uscita dal negozio l’uomo e la donna si scambiarono un lungo bacio alla francese e quando puntai l’obiettivo della mia Panasonic FZ 150 mi accorsi di non riuscire a mettere a fuoco a causa del vetro sporco. Dovetti abbassare il finestrino con l’alto rischio di essere individuato, oltre a modificare velocemente le impostazioni della mia fotocamera che erano programmate per il vetro oscurato. Fortunatamente il bacio durò diversi secondi ed io ero abbastanza veloce con la macchina fotografica così feci in tempo ad immortalare la scena senza essere visto.

Dotate la vostra auto di un dispositivo Telepass per essere pronti a qualsiasi evenienza. In questo modo se il vostro sorvegliato accedesse alle autostrade transitando nella corsia riservata ai clienti Telepass non avreste problemi. Nel caso vi accedesse attraverso la corsia a pagamento, dove solitamente si forma la coda, non dovrete fare altro che sorpassarlo accedendo per primi all’autostrada dalla corsia Telepass e fermarvi al lato della carreggiata attendendo il suo passaggio. Nel caso contrario, qualora egli fosse munito di dispositivo Telepass e voi ne foste sprovvisti, potete dire tranquillamente addio al vostro uomo.

Ricordate di eseguire il “pieno” di carburante prima di qualsiasi giornata lavorativa: durante un’investigazione non si può mai dare per scontata la meta del vostro sorvegliato.

Seguivo un uomo per conto della moglie. La donna sospettava che il coniuge, titolare di un’azienda del milanese, la tradisse con una dipendente.
Sorvegliammo l’imprenditore per quattro giorni e i suoi spostamenti erano sempre gli stessi: usciva di casa alle 8 del mattino a bordo di un fuoristrada e si recava al lavoro a pochi chilometri dalla sua abitazione. Alle 17.00 usciva dal posto di lavoro e tornava a casa rimanendoci fino al mattino successivo.
Al mattino del quinto giorno, prima dell’inizio del servizio, salii a bordo dell’auto del mio collega per dare disposizioni e mi accorsi che il display indicante il livello di carburante per poco non segnalava la “riserva”. Ammonii il mio compagno che mi liquidò senza troppe preoccupazioni convinto che anche quel giorno il nostro sorvegliato avrebbe compiuto i medesimi spostamenti.
Tuttavia l’imprenditore si allontanò dall’abitazione prima del solito e raggiunse le autostrade. Pochi chilometri più tardi il mio collega, rimasto a secco di carburante, dovette sospendere la sorveglianza e io proseguii da solo: come d’abitudine avevo eseguito il rifornimento prima di cominciare il servizio. Il mio uomo giunse fino in Toscana e approdò in una cittadina in provincia di Lucca, dove incontrò la sua amante. Riuscii ad identificarla: si trattava della responsabile della filiale toscana dell’azienda del pedinato. I due nel frattempo avevano acquistato casa in quel piccolo centro e presto l’uomo sarebbe andato ad abitarci insieme all’amante, intenzionato a separarsi dalla mia Cliente.

Eseguite delle modifiche alla vostra autovettura prima di utilizzarla per un servizio esterno, in particolare alla targa. Con un cacciavite estraete la targa e liberatevi della parte che fa da sfondo, dove è visibile la concessionaria che vi ha venduto il veicolo, oppure coprite la scritta con del nastro adesivo o con un pennarello ricordando di mantenere lo stesso colore per evitare che qualcuno noti l’accorgimento. Con lo stesso criterio rendete invisibile la sigla della provincia di provenienza del veicolo. Sbarazzatevi anche dell’adesivo recante il nome della concessionaria applicato solitamente sul parabrezza.
Questo serve per dare meno informazioni possibili sui voi stessi e sulla vostra provenienza: un’autovettura targata Milano darebbe maggiormente nell’occhio durante un pedinamento eseguito in una sperduta città della Sicilia.

Capiterà spesso di dover pagare rapidamente la sosta nei parcheggi a pagamento di alcune grandi città, è consigliabile perciò munirsi di un sacchetto colmo di monete di piccolo conio da conservare nella vostra auto e da utilizzare all’occorrenza.
Durante un appostamento non è raro dover
“furgonare” (rendere simile a un furgone) l’autovettura al fine di rimanere all’interno dell’abitacolo anche per tutta la giornata senza essere notati, perciò saranno utili alcuni accorgimenti. Ma di questo parleremo negli articoli dedicati all’appostamento.

sitografia: http://www.aenigmainvestigazioni.it/l-autovettura-del-detective/

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