martedì 14 gennaio 2014

UNA LINEA GUIDA PER IL CLIENTE DELL'INVESTIGATORE PRIVATO

una linea guida per il cliente dell'investigatore privato
















Una raccolta di suggerimenti e utili indicazioni su come scegliere il detective privato giusto.. mostrandovi il "lato oscuro" delle investigazioni private..


Una linea guida per il cliente dell’investigatore privato. Come scegliere l'agenzia investigativa.

Il fitto e tenebroso velo che separa il dietro le quinte dal palco delle investigazioni private, non lascia trasparire misteri ed inganni che si insidiano nell’oscuro retroscena.  Per coloro che usufruiscono dei servigi dell’investigatore privato, per problemi di cuore o di onore, di sapere o di denaro … 


Questa raccolta di suggerimenti vuole essere utile a tutti coloro che si sono serviti (con scarso successo), si servono (mentre stanno leggendo) o si vorranno servire di un investigatore privato, senza incombere nella scelta di un’agenzia inadatta e senza rischiare le proprie finanze.



Il panorama delle investigazioni private ha subito notevoli cambiamenti in questi ultimi decenni, in cui sono state apportate radicali modifiche, soprattutto con l’introduzione del decreto ministeriale n. 269 del 2010. Dalle trascorse e lontane regolamentazioni fino alle attuali riforme e restrizioni nel settore investigativo, gli i. p. hanno sempre superato faticosi ostacoli raggiungendo considerevoli traguardi,  lungo un arduo e insidioso percorso. Ma tutto ciò, a discapito dello stesso settore e dei loro collaboratori investigativi? e chi ne ha tratto maggiori benefici? associazioni e astuti speculatori? Per non parlare di coloro che, per il solo interesse personale, hanno segnato in modo indelebile la tela investigativa, compromettendo inevitabilmente la categoria per mezzo di una spietata concorrenza sleale, talvolta alimentata da un servizio sottocosto e svenduto, non rispettando l’aspetto qualitativo e proponendo servizi con un falso rapporto qualità-prezzo.

Come molti già sanno, la parcella di un i.p. non passa inosservata: il compenso è elevato e non sempre alla portata di tutte le tasche. Sono molteplici i servizi proposti dalle a.i., ma non sempre queste sono in grado di svolgerli adeguatamente. Inoltre, nella maggior parte dei casi, le richieste dei clienti superano le loro reali disponibilità monetarie. L’investigatore, onde evitare di perdere il lavoro ed il cliente, si vede costretto ad accettare ugualmente il caso, pur sapendo di non poter investire le necessarie “forze lavoro”, a discapito della qualità e della riuscita del servizio. Accettare queste condizioni è una scelta costruttiva e opportuna? No. Ma difficilmente si preferisce rifiutare un caso in cui non ci siano le condizioni economiche o i presupposti lavorativi. Oltretutto, difficilmente l’i.p. suggerisce un metodo di intervento alternativo, mirato a salvaguardare il patrimonio del cliente, proporzionato alle possibilità finanziarie o costruito su misura per coloro che non hanno a disposizione il capitale necessario. Piuttosto, si cerca sempre di assecondare le richieste di quest’ultimo, persino seguendo le modalità operative suggerite, nonostante del tutto inappropriate. Tutto questo pur di incassare il proprio compenso per far fronte alle spese della struttura. È come andare dal meccanico a causa di un guasto della propria autovettura e suggerire quale riparazione effettuare, senza aver prima identificato il danno e senza avere le opportune competenze in materia, ma soltanto ipotizzando che la soluzione pensata sia quella risolutiva.
Esistono principalmente due tipologie di clientela: la prima si affida all’investigatore privato in tutto e per tutto, lasciando la piena autonomia del caso e delle rispettive scelte strategiche di lavoro, fornendo quando serve la collaborazione richiesta. La seconda si affida e si fida in parte, poiché esige seguire e tenere sotto controllo il lavoro e suggerire, come dicevo prima, la strategia da adottare, interponendosi nelle indagini e causando le problematiche che ne conseguono. Potremmo ipotizzare che la prima tipologia sia più soggetta ad essere raggirata ed imbrogliata, proprio perché si affida completamente nelle mani dell’investigatore. In realtà tutte le tipologie di clientela possono essere soggette a raggiri; questo accade se non si seguono delle semplici ma basilari linee guida.

L’i. p. deve essere innanzitutto un bravo consulente investigativo ed un abile consigliere, capace di proporre, in base all’esperienza acquisita, la migliore strategia di lavoro consona al caso. Inoltre deve essere un buon consulente finanziario, che gestisce e salvaguardia il portafoglio del cliente ed infine una valida guida ed un paziente interlocutore, capace all’occorrenza di saper ascoltare le problematiche e le esigenze delle persone che si affidano a lui. L’esempio più coerente lo troviamo nei casi di infedeltà coniugale in cui i clienti che si rivolgono all’i. p. , soprattutto nel caso delle donne, necessitano, il più delle volte, di un supporto morale, di un sostegno psicologico e di un interlocutore con cui sfogarsi e tal volta condividere le proprie intime confidenze. In questo caso l’i. p. assume un ruolo importante nella sfera psicologica del suo assistito, non solo come operatore investigativo ma anche come consulente-confidente.
Talvolta è importante sostenere moralmente quest’ultimo, in presenza di indagini delicate o situazioni che richiedono sensibilità e tatto. Nella maggior parte dei casi, creare un rapporto di fiducia tra investigatore e cliente, permette di ottenere una maggiore collaborazione, soprattutto riuscendo a conoscere particolari più confidenziali ed intimi utili allo svolgimento dell’indagine. Bisogna comunque fare attenzione a questo rapporto di fiducia. Proprio approfittando del disagio psicologico, dello stato d’animo angosciato fragile e condizionabile del cliente, del bisogno di questo di soddisfare la curiosità o verificare i sospetti e i timori, l’investigatore potrebbe utilizzare un comportamento disonesto ed approfittarsene, plagiandolo ed illudendolo, al solo fine di ottenere un guadagno economico maggiore sul caso assegnato.

Tornando al discorso finanziario, per gestire nel modo migliore il patrimonio dell’assistito, allo scopo di ottenere il massimo rendimento pari al denaro investito, bisogna tener conto di un aspetto molto importante: la "Trasparenza nelle indagini". Generalmente viene sottovalutata l’importanza del dialogo e di ciò che talvolta “deve essere detto” al cliente dall’i.p., così da poter presentare un quadro chiaro e completo di come si andrà ad operare. Una descrizione esauriente, fa si che quest’ultimo venga messo al corrente della modalità di esecuzione adoperata nell’indagine e sia consapevole degli imprevisti e degli ostacoli presenti nelle investigazioni. Da ciò ne deve seguire una piena collaborazione da parte di esso che dovrà fornire il pieno appoggio informativo, quando richiesto, senza interporsi in modo invasivo e dannoso nelle indagini. Ovviamente deve essere cura dell’investigatore privato dare una dimostrazione documentata dei servizi svolti, registrando accuratamente il materiale audio/foto/video raccolto, così da poterlo mostrare alla fine dell’indagine.
Parlare di imprevisti ed ostacoli in un lavoro come questo, in cui vengono pagate cospicue somme affidandosi all’ i. p. per risolvere problemi, tal volta insuperabili o colmi di impedimenti, sembrerebbe contraddittorio. Non è così. Gli imprevisti e gli ostacoli fanno interamente parte di questo lavoro e bisogna tenerli in considerazione. L’esperienza sul campo e la capacità di scegliere l’adeguata strategia e tattica da adoperare,  riducono notevolmente la percentuale di fallimento. Il rischio c’è e bisogna prenderne atto. Nessuno può garantire il 100% della riuscita di un servizio investigativo. Il cliente ne deve essere al corrente e a maggior ragione deve essere consapevole della possibilità di un esito negativo. Se un caso che necessita di un intervento unico, tempestivo e specifico, da risolvere in un lasso di tempo limitato e circoscritto, non viene affrontato nel modo giusto, utilizzando la modalità di esecuzione più consona e con l’opportuna “forza lavoro”, non si riuscirà ad abbattere il muro del fallimento. Per “forza lavoro” si intende il numero di investigatori impiegati, nonché il necessario equipaggiamento ed attrezzatura adoperati nel servizio.

Scegliere l’investigatore privato più adatto alle proprie esigenze non è semplice e richiede un’attenta ricerca. Per non rischiare di perdere soldi, tempo e raccogliere notizie inesatte o incomplete, bisogna rivolgersi ad un’agenzia investigativa con una specializzazione necessaria alle proprie esigenze. 

Un investigatore privato professionale non si trova a buon mercato. Diffidate di chi promuove offerte con prezzi estremamente competitivi rispetto al mercato. Ciò è senz’altro a discapito della qualità del servizio e della sua riuscita. Considerando ad esempio i costi della struttura, delle spese effettive dell’indagine, di un collaboratore, delle informazioni da reperire ecc., un’ offerta promozionale a tariffa fissa o similare è sicuramente “un pacco”. Non è possibile proporre, ad esempio, un servizio investigativo di venti giorni a 1500,00 €; questa somma non coprirebbe neppure le spese. Innanzi tutto l’i.p. non potrà seguire personalmente il caso. Per sostenere un struttura, non potrà di certo incassare soltanto 2000,00€ al mese (visto le tariffe proposte) ed essere quindi onnipresente in ogni servizio investigativo. Ciò vuol dire che dovrà usufruire di collaboratori investigativi che seguano l’indagine, oppure, nell’ipotesi più plausibile, rischiate di trovarvi complici di gravi reati commessi dall’i.p. che, per far fronte al servizio in promozione proposto, utilizzerà ad esempio in modo illecito apparecchiature gps per la localizzazione satellitare dei veicoli delle persone oggetto di investigazione, così da non doversi servire di collaboratori che gli costerebbero più della cifra proposta. Inoltre, per rientrare delle spese, non riuscirà a mettere al servizio dell’indagine, l’adeguato investimento di personale o equipaggiamento per l’acquisizione e la raccolta delle prove. Il risultato sarà quello di non poter seguire in modo completo e professionale l’incarico preso. L’invitante tariffa promozionale e la seducente campagna pubblicità porteranno ad investire le vostre finanze in un presagito “pacco”. 


Continua…


Nessun commento:

Posta un commento